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Divine. Donne del Novecento - Passioni del 11/06/2016

  • Andato in onda:11/06/2016
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      Una nota casa di moda porta il suo nome, eppure Luisa Spagnoli dal cuore dell’Umbria, a Perugia, costruì la sua vita non fra le stoffe, ma fra i dolciumi, creando il celebre Bacio Perugina (che nacque per recuperare materiale di scarto, e che Luisa Spagnoli voleva chiamare “cazzotto”) o la caramella Rossana. Una donna in un mondo di uomini che seppe anticipare il futuro, ma soprattutto dominare la vita con straordinaria creatività e inventiva.

      Qual è la risposta?
      Sono queste le parole di Gertrude Stein, sul letto di morte, alla compagna di una vita Alice Toklas che si limitò ad abbracciarla, lasciando che il suo respiro si facesse più lento, e alla fine sparisse.

      Qual è la risposta? Si chiede adesso, a distanza esatta di 70 anni da quel giorno d’estate, la scrittrice Flavia Piccinni. E lo fa ripercorrendo la vita e le opere, ma anche ricostruendo le ambizioni e le aspirazioni di quattro grandi donne del Novecento che, in modo diverso ma con uguale intensità, hanno lasciato andare un filo nel tempo: la loro personalissima, unica, irripetibile risposta all’arte e all’amore. Forse, anche alla vita.

      Protagoniste di Divine – Donne del Novecento sono quattro donne che con personalità, coraggio e determinazione hanno cambiato il loro destino, lasciando una traccia nelle rispettive epoche. C’è Fausta Cialente e la sua scrittura che si avvita a Paesi levantini e restituisce romanzi e racconti che negli anni sono stati completamente dimenticati. Ma anche Lina Merlin che fece della sua fede politica e del suo rigore una traccia per migliaia di donne. E poi Luisa Spagnoli che fondò dal niente in una Perugia di neve e di guerra un impero di cioccolatini e si dedicò alla moda seguendo l’istinto. E, appunto, Gertrude Stein, scrittrice dalla mirabolante e sterminata opera, dal successo tardivo e dall’incredibile capacità di tradurre in parole l’arte, costruendo immagini intraducibili e allestendo intorno alla sua persona nella Parigi del dopoguerra un cenacolo di pittori, scultori e poeti che non ebbe uguali nella mitica casa studio di rue de Fleurus 27.

      Attraverso testimonianze inedite, materiale d’archivio, interviste a studiosi e intellettuali, Flavia Piccinni guida l’ascoltatore nella vita e nelle storie di queste donne incredibili. Il risultato sono quattro puntate monografiche che accompagnano il lettore nel cuore del Novecento e nella sua spietata logica, che porta alla dimenticanza. Perché, come era solita ripetere proprio Gertrude Stein: “Dove, suo malgrado, muore una rosa, l’anno dopo ne nasce una nuova”.  Sta a noi però difenderne la memoria. 

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      Riduci
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